Studio Bisson

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Manutenzione Straordinaria

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Per interventi di  manutenzione straordinaria si intendono: le opere che sono necessarie per mantenere in buono stato l'intero edificio. Più precisamente, sono quelle che servono a sostituire o modificare parti anche strutturali dell'edificio o quelle necessarie a realizzare dei nuovi impianti, totalmente diversi da quelli esistenti.

Per Esempio:

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Certificazione Energetica

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Alla luce del continuo aumento dei costi per riscaldamento, raffrescamento, produzione acqua calda sanitari, già da qualche anno è sempre più sentita la necessità di contenere tali costi, migliorando ed ottimizzando sia gli edifici esistenti dal punto di vista dell' isolamento termico, sia gli impianti termci/raffrescamento.
Attualmente, la normativa vigente (LR n.24 del 11/12/2006 per la Lombardia ) fornisce interessanti detrazioni fiscali su tutti gli interventi effettuati sul patrimonio edilizio esistente, che migliorino il contenimento energetico e quindi il consumo di energia.
In tale prospettiva, gli edifici, in funzione del loro fabbisogno energetico, vengono suddivisi in classi, per le quali, dopo specifiche verifiche ed accertamenti effettuati da parte di un tecnico abilitato ( certificatore ), viene definito e rilasciato il certificato energetico detto anche attestato di certificazione energetica (ACE).

 

Quando serve la Certificazione Energetica?


La certificazione energetica è sostanzialemente necessaria nei seguenti casi:
1.) nuove costruzioni con presenza di impianto di riscaldamento;
2.) costruzioni esistenti con presenza di impianto di riscaldamento all'atto di compravendita e/o di affitto delle stesse.
Lo Studio Bisson offre la consulenza di un proprio Certoficatore energetico abilitato per la redazione di Certificati energetici.

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Verifiche Strutturali

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Quando serve?

Sono numerosi e frequenti i casi in cui si ha necessità di avere il supporto di un ingegnere strutturista. Per fare qualche esempio tipico che succede nella vita di tutti i giorni, basti ricordare la formazione di fessurazioni - meglio note come "crepe"- su murature portanti, pavimenti, soffitti, pilastri, travi, pannelli di facciate, balconi, ecc...  per rendersi conto che si è in presenza di fenomeni quali cedimenti e/o assestamenti che in determinate condizioni potrebbero causare crolli localizzati o di maggior entità, con pericolose conseguenze per persone e cose.

In cosa consiste?

Un'analisi strutturale inizia con l'accertamento sul posto dello stato delle fessurazioni e procede con una serie di operazioni, definite a seconda del caso specifico, come segue:

  • Monitoraggi attraverso l'impiego di fessurimetri;
  • Verifiche analitiche della capacità portante delle strutture;
  • Assaggi e/o campionature delle strutture setesse per verificarne lo stato;
  • Studio e individuazione dei rimedi per il ripristino della capacità portante delle strutture compromesse;
Altre attività correlate e riguardanti le strutture di un'opera edilizia sono:
  • Progetti e calcoli di  strutture in calcestruzzo armato, in ferro e in legno
  • Accertamenti statici
  • Collaudi statici

 

Avete delle crepe sospette?...Volete un parere tecnico?

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Preventivi e Costi



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DURC

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1. Cos'è il DURC?

Il DURC, documento unico di regolarità contributiva, è l'attestazione dell'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile.

2. A cosa serve?

Il DURC serve per tutti gli appalti e subappalti di lavori pubblici (verifica dei requisiti per la partecipazione alle gare, aggiudicazione alle gare aggiudicazione dell'appalto, stipula del contratto, stati d'avanzamento lavori, liquidazioni finali), per i lavori privati soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla DIA, per le attestazioni SOA.

3. Chi può richiederlo?

Il DURC può essere richiesto dalle imprese, direttamente o attraverso i consulenti o le Associazioni, dagli enti pubblici appaltanti, dalle SOA.

4. Come si richiede?

Le imprese potranno richiedere il DURC per via telematica tramite il sito www.sportellounicoprevidenziale.it - attraverso i portali di INAIL, INPS o quello, in costruzione, delle Casse Edili - oppure consegnando il modulo allo sportello della Cassa Edile o inviandolo alla stessa per posta.

5. Cosa contiene il DURC?

Il DURC conterrà il risultato delle verifiche effettuate parallelamente da INAIL, INPS e Cassa Edile sulla posizione contributiva dell'impresa.
Attenzione: il DURC sarà negativo se anche uno solo dei tre enti dichiarerà l'irregolarità dell'impresa stessa.

6. Chi emette il DURC?

Il DURC sarà emesso dalla Cassa Edile competente, cioè quella della provincia dove ha sede l'impresa o, solo per i SAL e le liquidazioni finali, quella della provincia in cui si eseguono i lavori pubblici oggetto della richiesta.

7. Come verrà consegnato?

Il DURC verrà consegnato in copia originale direttamente allo sportello unico della Cassa Edile o inviato per posta, tramite raccondata A/R, all'indirizzo del richiedente.

8. Quando si avrà la risposta?

La Convenzione del 15 aprile 2004 tra INAIL, INPS e Associazioni costituenti le Casse Edili prevede un termine massimo per l'emissione del DURC di 30 giorni ma i tre enti si sono impegnati a ridurre fortemente i tempi di risposta.

9. Quando l'impresa è regolare con la Cassa Edile?

L'impresa è regolare nei confronti della Cassa Edile quando ha effettuato i versamenti contributivi mensili scaduti alla data della richiesta del DURC o dalla data indicata nella richiesta stessa.
Attenzione: tranne che per i SAL e le liquidazioni finali, la verifica della regolarità dell'impresa verrà effettuata su tutte le 119 Casse Edili presenti sul territorio nazionale, utilizzando un'apposita Banca Dati.

10. Cosa succede in caso di DURC negativo?

Nel caso di un DURC negativo, cioè che attesti una posizione di irregolarità contributiva dell'impresa nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile, oltre alle ordinarie azioni di recupero del credito da parte degli enti, l'impresa nei lavori pubblici perderà l'aggiudicazione dell'appalto, non potrà stipulare contratti di appalto o subappalto, non avrà diritto al pagamento dei SAL o delle liquidazioni finali; nei lavori privati avrà la sospensione del titolo abilitativo connesso alla concessione edilizia o alle DIA; non avrà l'attestazione da parte delle SOA.

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Verifiche acustiche

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Le fonti di rumore, sia interne che esterne a un fabbricato, sono spesso causa di disagio e contenziosi per tutti coloro che vi risiedono.

Per tal motivo, la normativa prevede per le nuove costruzioni precisi valori di isolamento acustico, noti come "requisiti acustici passivi" di un fabbricato, che se rispettati, consentono un buon livello di vita all'interno del fabbricato, sia che questo fosse una villetta, sia che fosse un edificio condominiale.

In particolare, le nuove costruzioni devono rispettare i limiti imposti dalla vigente normativa e, nei casi in cui si abbiano fondati motivi che vi siano rumori causati da vicini/confinanti , quali il rumore proveniente da calpestio, da utilizzo di impianti sanitari, ecc... , è opportuno effettuare una verifica dei requisiti menzionati, attraverso specifiche prove fonometriche le cui caratteristiche costruttive devono rispettare precisi dettami normativi.

Avete necessità una verifica Acustica?

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SCIA, un vademecum per i progettisti

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SCIA, ovvero nuova procedura per restauro, risanamento conservativo e ristrutturazioni senza mutamenti di volume e sagoma

La sostituzione da DIA  a SCIA  non è sempre automatica, ma deve sottostare alle seguenti condizioni:

Valutazioni preliminari
Come primo passo il progettista deve accertarsi che l’intervento non rientri nei casi di:

   - edilizia libera , come manutenzioni ordinarie, eliminazione di barriere architettoniche senza alterare la sagoma degli edifici, opere temporanee per ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra per l’esercizio dell’attività agricola, serre mobili;

  - interventi soggetti a comunicazione, come manutenzioni straordinarie su parti non strutturali degli edifici, pavimentazione di spazi esterni, installazione di pannelli solari, realizzazione di aree ludiche e arredo di aree pertinenziali;

  - interventi soggetti a permesso di costruire, come nuove costruzioni, ristrutturazioni edilizie e urbanistiche.

 

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Come la SCIA si applica all'edilizia

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L'ufficio legislativo del Ministero per la semplificazione normativa, in risposta a quesiti avanzati dall'Assessorato all'Urbanistica della Regione Lombardia, ha elaborato una nota nella quale rende noto il proprio parere sulla delicata, ed assai dibattuta in queste settimane, questione dell'applicabilità o meno della «Scia» (Segnalazione certificata di inizio attività) anche all'attività edilizia, ed in particolare agli interventi soggetti al regime della Dia, disciplinata dagli artt. 22 e 23 del D.P.R. 380/2001.

 

Come noto il comma 4-bis dell’art. 49 della recente L. 122/2010 ha sostituito integralmente l’articolo 19 della L. 241/1990, originariamente rubricato «Dichiarazione di inizio attività», con l’intento di perseguire l’ampiamente annunciato obiettivo di liberalizzazione e semplificazione amministrativa dell’attività d’impresa. A tal fine il nuovo articolo 19 ha istituito una «Segnalazione certificata di inizio attività» (Scia) che sostituisce ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli, richieste per l’esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale.

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Ristrutturazione edilizia

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Per "ristrutturazione edilizia" si intende quella serie di interventi  che non sono né manutenzione ordinaria, né manutenzione straordinaria e neppure restauro conservativo. Sono opere di revisione integrale dell'edificio esistente anche con variazione di forma, sagoma, volume, superficie e anche destinazione d'uso. Può variare anche la consistenza dell'edificio, e, quindi, si può richiedere un nuovo accatastamento delle superfici.

 

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Restauro e risanamento conservativo

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Con questo tipo di  interventi si entra nel campo del restauro, che nel mondo dell'architettura è un tema controverso, in cui architetti illustri e non dibattono da secoli. Il restauro è qui inteso dalla legge come restauro conservativo (come definito dal d.lgs. n.42/2004, art.29 comma 4), ovvero il restauro che mira non a conservare l'edificio così come ci è arrivato, ma a riportare l'edificio ad un preciso momento della sua epoca (lo stato normale) in cui esso si definisce "compiuto".
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D.I.A. se non viene presentata

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Cosa succede se non viene presentata la D.I.A ?

Si entra nell'illecito e si diventa perseguibili a norma di legge in tre modi:

  • eseguendo operazioni edilizie per cui servirebbe un autorizzazione diversa dalla D.I.A.
  • iniziando le opere soggetta DIA prima dei 30 giorni previsti dal silenzio-assenso
  • eseguendo opere difformi da come sono state presentate nella D.I.A.
  • eseguendo opere senza richiedere la D.I.A. per le quali sarebbe richiesta.

La punizione è proporzionata al danno che si arreca (vedasi il D.P.R. 380/2001 - Testo Unico). Se si è nel terzo caso, una volta eseguite abusivamente le opere, si può presentare una Dichiarazione di Conformità (art.36 del T.U.) che, a firma di un Tecnico iscritto al relativo Albo, attesta che sono state fatte delle opere conformi agli strumenti urbanistici però senza richiedere il relativo permesso. Viene allora richiesta una ammenda, non inferiore a 1.000 €. e non superiore a 10.000 €., le opere devono essere conformi non solo alla situazione legislativa esistente al momento in cui sono state eseguite, ma devono rispettare anche le leggi approvate nel frattempo.

 

A chi, Dove e Come deve essere Presentata la D.I.A.?

Si presenta all'Ufficio Tecnico del Comune (ogni Comune ne deve avere uno) a firma di un Tecnico Abilitato alla progettazione (Ingegnere, Architetto, Geometra o Perito) e deve contenere un progetto grafico rappresentante lo stato di fatto e la situazione futura, una relazione tecnica in cui si descrivono nel dettaglio le opere da compiersi e i riferimenti normativi, nazionali e locali, che interessano il provvedimento e la certificazione del fatto che il progettista si assume la responsabilità che le opere siano in conformità degli strumenti urbanistici vigenti al tempo dei lavori. In questo modo, la Pubblica Amministrazione scarica la responsabilità della correttezza delle operazioni sul Tecnico Abilitato, che, in tal senso, prende le difese dell'Amministrazione stessa e delle sue leggi. Pertanto la Parcella Professionale richiesta dal tecnico è adeguata alle responsabilità che si assume. Una volta presentata, la D.I.A. si ritiene approvata, come detto, dopo 30 gg dalla data di presentazione (fa fede la data di protocollo dell'Ufficio Tecnico), e si possono effettuare le opere edilizie.


Quali documenti allegare alla D.I.A.?

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